Si chiama Eternal Family, ed è la piattaforma streaming più strana e surreale del web

Netflix, Amazon Prime Video, Disney+, Hulu, non importa quale si prediliga: la verità è che è oramai diventato impossibile immaginare le nostre vite senza piattaforme streaming. I nomi delle streaming platforms appaiono addirittura tra quelli delle più influenti case di produzione del momento, e i film d’autore firmati Netflix o Amazon sbarcano ai Festival d’arte cinematografica più importanti del globo: il dibattuto Roma (2018) del regista messicano Alfonso Cuarón, prodotto proprio da Netflix, ottenne, solo tre anni dopo l’arrivo della piattaforma in Italia, il Leone d’oro al miglior film e l’Oscar al miglior film straniero insieme a numerosi premi collaterali, dando inizio ad un necessario discorso contemporaneo e consacrando così il monopolio dello streaming on demand che, in continua salita è, spesso contestato da chi crede che queste dinamiche stiano sancendo definitivamente la morte della sala. In questo panorama, le diverse piattaforme si fanno, velatamente, la guerra: a chi avrà il palinsesto più interessante, a chi riuscirà a produrre e/o distribuire il prossimo prodotto virale, a chi accontenterà il pubblico proponendo film commerciali, cinema autoriale e serie tv allo stesso tempo, in modo da fidelizzare ogni tipo di cliente; LEe streaming platforms attirano davvero ogni fascia d’età e brulicano di prodotti di tutti i tipi.

Cosa succederebbe però, se esistesse una piattaforma di sole opere sperimentali a metà tra installazioni, video arte, Net art e cinema indipendente? Lo abbiamo scoperto con la nascita di Eternal Family, la streaming platform più stramba, insolita ed assurda di cui nessuno di noi sapeva di aver bisogno.

Eternal Family, infatti, creata dal regista e visual artist Cole Kush e approdata sul web nel Marzo 2020, non ha come obiettivo quello di diventare un colosso dello streaming, bensì quello di proporre uno spazio indipendente per la creatività e l’originalità, per promuovere artisti emergenti, idee fuori dagli schemi ed opere che non verrebbero di certo facilmente prese in considerazione dalle altre piattaforme, oramai vere e proprie industrie inscalfibili; persino musicisti come Mac DeMarco e Jerry Paper compaiono tra i membri della bizzarra comunità di Eternal Family, a cui poter accedere con un abbonamento da $5 al mese (€4,23 circa).

 “Quello che volevo più di ogni altra cosa era [creare] un luogo per la sperimentazione. Molti dei miei amici sono visual artists, loro hanno idee che propongono alle reti, e idee che hanno voglia di realizzare per il gusto di farlo. Volevo creare uno spazio per le idee meno accessibili. Alcuni degli shows su Eternal sono stati girati con un IPhone o una GoPro. Non mi interessa, voglio solo roba che sia originale ed interessante” ha detto il creatore ed artista Cole Kush durante un’intervista per The Fader; girare tra le categorie di Eternal Family è davvero come trovarsi nella parte più strana di YouTube, ma senza pubblicità e con la garanzia del fatto che, qualsiasi cosa stiate guardando, sia frutto della mente di artist* emergenti.


La redazione di Unkanny ha stilato una lista delle 10 cose più interessanti da guardare adesso su Eternal Family, proponendo i 5 show preferiti di ognuna delle due redattrici:




Lulu’s Top 5


Keeping Tabs with Molly Soda

Il format dell’artista e curatrice Molly Soda è una caccia ai fantasmi dell’internet del passato ed oramai “vintage”: Neopets, IMVU, Blingee, e altri; Un viaggio tra gli spettri di estensioni e siti web che nessuno sembra visitare più, come fossero ruderi abbandonati. Osservare Molly giocare a dei Flash Games in maniera passiva e in totale silenzio, con il solo rumore di click del mouse in sottofondo, è stranamente confortante.

Pillars Of Magic

Chris Fanelli guida il pubblico attraverso il suo corso di magia personale…solo fino a quando non si trova perso in aneddoti assurdi e surreali, che ti lasciano riflettere sul fatto che la magia, forse, risiede proprio nel fatto che il carisma di Chris riesca a rubare la tua attenzione per 17 minuti in cui si parla del perché sulla carta del Re di Cuori lui si stia pugnalando. E nel perché tu ne sia così incuriosito.

Dolphins

La guida strategica in speedrun di un videogioco del 2000 dalla durata 6 ore. Non c’è nulla di più 2000 dei delfini. E dei videogiochi. Nonostante possa causare psicosi se guardato in un momento in cui si è alterati in qualche modo, può essere un perfetto sottofondo visivo/sonoro mentre si studia, si cena, o mentre si è nel bel mezzo di un trip.

Stock Video Library

E’ tutto spiegato nel titolo, più o meno. Mettiamola così: si possono avere gratuitamente i diritti di un video in cui un uomo aggiusta le ruote di un aereo mentre ride istericamente, il tutto con un sottofondo di musiche confortanti. Fatene buon uso.

Slug Life

Un corto animato della talentuosa animatrice londinese Sophie Koko (co-fondatrice del collettivo artistico, e spazio F.A.T. Studio). Si tratta di una specie di Possession (1981) di Andrej Zulawski, ma in colori pastello, e in un cartone animato. Nonostante sia estremamente delicato e con visuals molto sensuali, in Slug Life c’è tutta la meravigliosa crudezza della femminilità.



dolejpg


Arianna’s Top 5


Waterbody

Niente slime, pimple-poppers o saponette: le nuove barriere del satisfying sono la flora e fauna marine di textures improbabili e colori così vividi da sembrare artificiali. Waterbody è una compilation dei video girati da Aaron Sanchez, che sul profilo Instagram @waterbod mostra un mondo nascosto di creature marine, anemoni, coralli ed altre forme ipnotiche: raccolte da Eternal in episodi di più o meno 15 minuti, la visione dello scenario osservato da Sanchez, sommerso nell’oceano pacifico che bagna la California, genera l’ossessione.

99ers

Per questo show ad episodi, l’artista Hennig Frederik Malz mette insieme clip da videocassette trovate in giro al costo di 99 centesimi. Vecchi programmi televisivi per bambini, cartoni animati, Home Movies, spot pubblicitari, video di istruzioni: tutto è giustapposto (o forse no?) in ognuno di questi episodi che, in maniera del tutto sorprendente, trovano una certa coerenza nel loro caos visivo. 99ers riflette sull’era digitale, sulla capacità della mente umana di dare un senso a cose totalmente lontane tra loro e, oltre a ciò, si rivela un’esperienza visiva fantastica.

Waterpark 

In questo documentario di 16 minuti, il regista e direttore della fotografia Evan Prosofsky (che si è occupato della fotografia del video di West Coast, di Lana del Rey) riprende con sguardo antropologico il parco acquatico che si trova nel centro commerciale di West Edmonton, dove il regista lavorava nel 2013. Soffermandosi sulle persone che lo abitano e talvolta anche sulle architetture del luogo, Waterpark è ritratto del consumismo sfrenato che non può che trionfare nel posto che non è altro che il non-luogo per eccellenza.

Videopix

Un elogio al Pixel: ecco l’unico modo per descrivere l’esperienza del corto Videopix, di un utente che si firma solo “Jack” e che descrive la sua opera come “A new digital experience”; descrizione paradossale, dal momento in cui fa la sua apparizione nel 2020, anno in cui i videogiochi hanno raggiunto una resa realistica tale da farli sembrare film. Al contrario, Videopix sembra realizzato con immagini fuoriuscite da vecchi videogiochi, con un rendering antiquato e grana ingombrante. Un’opera dal senso estetico controcorrente, in cui è possibile trovare bellezza anche nel grossolano.

Iasos Realms Of Light

Sapevate che il pioniere della corrente musicale New Age è un uomo nato in Grecia di nome Iasos? Forse sì, e forse avrete già visto altrove il documentario realizzato nel 1979 a riguardo, che si trova, caricato dallo stesso Iasos, anche nell’archivio di Eternal Family. Non è finita qui: Iasos ha realizzato per la piattaforma delle immagini psichedeliche per accompagnare i suoi brani, Rapture of the Heart, The Angels of PurityThe Gates of Opal e molti altri. I video realizzati da Iasos sono viaggi spirituali ed intergalattici di angeli che danzano ed esplosioni di cerchi colorati, che somigliano ad allucinazioni provenienti da un LSD Trip, in perfetto stile anni ’80.


Redazione Unkanny